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Eccovi l'equipe dei medici che ha operato F.T., con Luca di Molfetta seduto al centro

Primo intervento
di chirurgia vascolare
nell'arcipelago di CapoVerde

Relazione del dr. Luca di Molfetta dell'intervento chirurgico eseguito il 20/06/2006 su F.T.
Equipe chirurgica: Di Molfetta, Pittaluga
Anestesista: Serghei Chiorescu
Strumentista: Irma Teodora

E-mail: ldimolfetta@molinette.piemonte.it

Al Centro Socio Sanitario San Francesco d'Assisi di São Filipe in Fogo (Capo Verde) è giunto alla nostra osservazione un paziente di 39 anni di sesso maschile alcolista cronico che, in seguito ad un'aggressione con arma bianca (coltello) in regione scapolo omerale sinistra, subita un paio di mesi fa, lamentava un dolore alla spalla ed un intorpidimento del braccio.
Il giovane era stato già trattato nei postumi dell'incidente presso il nostro Ospedale con sutura della ferita, ma la massa in regione pettorale sinistra diventava sempre più grossa e dolente a causa della compressione delle strutture nervose, di cui quella regione è estremamente ricca.
Grazie alla mia esperienza di chirurgo vascolare presso l'Ospedale Molinette di Torino ho interpretato quella massa, non come un semplice ematoma, ma come uno "pseudoaneurisma" ascellare post traumatico; si trattava cioè di un ematoma in contiguità con l'arteria ascellare che faceva da tappo alla lesione stessa dell'arteria provocata dall'arma.
Ciò significa che, se si fosse rimosso l'ematoma senza precauzioni, l'arteria avrebbe cominciato a sanguinare in modo copioso, mettendo in pericolo la vita del paziente e rendendo estremamente difficoltosa al chirurgo la manovra di riparazione. La regione colpita è infatti complessa dal punto di vista anatomico e per questo tipo di intervento sulle arterie è necessario uno strumentario specifico, non presente in quel momento in Ospedale.
Purtroppo noi spesso dimentichiamo di essere solo uno strumento della Divina Provvidenza che esiste e si manifesta; dobbiamo solo avere gli occhi per vederne l’operato. Infatti nel giro di poche ore e grazie a qualche telefonata in Italia siamo riusciti a procurare l’occorrente e a farlo recapitare a Padre Ottavio che partiva, nella notte, da Fossano con destinazione São Filipe.
Martedì mattina 20 giugno 2006 tutto era pronto, anche un possibile donatore di sangue, qualora ci fosse stato bisogno di trasfusioni.
Eravamo pronti per il primo intervento di chirurgia vascolare in Capo Verde (i pazienti infatti che necessitano di tale chirurgia vengono inviati in Portogallo, sempre che ci siano le risorse economiche).
Per ben tre ore abbiamo lavorato per raggiungere la lesione dopo averla controllata a monte ed a valle, siamo riusciti a riparare la lacerazione dell'arteria e ripararla con l'ausilio di una "toppa" in dacron.
Il paziente può essere giudicato fuori pericolo e dovrà solo sottoporsi ad un ciclo di ginnastica riabilitativa, per riacquistare la padronanza della mano.
Infatti, in parte, l'arma potrebbe aver lesionato delle fibre nervose di cui la regione ascellare è ricca. Inoltre le necessarie manipolazioni durante l'intervento potrebbero aver creato uno stupore di tali nervi.
Quello che tutti noi speriamo è che F.T. possa ritornare a fare il fabbro come prima, superato il pericolo di vita per la rottura dello pseudoaneurisma.


Luca sta medicando l'operato F.T. assistito dall'equipe





La sala operatoria è pronta





Qui il dr. Luca sta operando una varice

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