GIOVANI OGGI

Li vedo tutte le sere, in piazzetta: risate, scherzi, parolacce, sigaretta, ragazzi e ragazze tra i 15 e 17 anni. Non so perché, comunque si presentino, ho un certo rispetto e il mio cuore si commuove al pensiero che, nelle difficoltà della crescita, sono lasciati soli, a se stessi, e devono decidere e discernere che cosa va bene e cosa no.

Allora prego Gesù il Signore della Vita che doni persone pronte ad ascoltarli; certamente è ciò che stanno cercando. Poi verso mezzanotte li vedo andare verso la discoteca, chiamata Senza Nome. C’è chi entra per ballare, ascoltare musica, amoreggiare o fare “caciara”. Molti hanno bisogno di stare insieme, come nel branco, di riconoscersi uguali, senza sapere che sono simili.

Un pensiero che diventa appello ai padroni di questo spietato “commercio della pelle” dei nostri giovani. Perché non riformare le modalità di usi e costumi e i consumi di questi ambienti: musica assordante, ballo, festa, bevande alcoliche, e tante volte spaccio di droga? A chi giova? Certamente ai padroni.
I giovani possono stare insieme, scambiare pensieri, sentimenti emozioni in modo costruttivo; tutto ciò che hanno attorno non deve alienarli, catapultandoli in un mondo irreale e assurdo. Nell’arco di 10 anni sono morti oltre 6000 giovani, stando alle statistiche, negli incidenti del sabato sera, all’uscita dalle discoteche in particolare. Da Voci, n. 1, supplem. di Avvenire : “la discoteca non è un luogo di grandi incontri, è piuttosto un insieme di tante isole destinate a non incontrarsi mai”.
Che viene alla nostra società di giovani che, dopo essersi scatenati, aver spurgato le tossine dal loro corpo, si ritrovano, vuoti, distrutti, quasi allucinati e con addosso ancora tutti i loro problemi? Chi li vuole dei “dorminpiedi” ? Chi certamente vuole controllarli e sfruttarli da tutte le parti. E’ proprio un vero business!

Attiviamoci per ascoltarli di più, senza dare subito pacchetti di consigli e giudizi prefabbricati!
Alcune volte sono più saggi di noi!

Saggio Anonimo