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ITALY-CAPVERT

 

 

Partecipare e costruire
la citta degli uomini
con l’intelligenza e con il cuore,
con l’anima.(Giuseppe Dossetti)

Missione di tutti.
E’ per tutto l’uomo

Leggo nella rivista “Continenti” dei missionari cappuccini italiani un articolo di Whalbert Bulltman, che termina con queste parole:
“Se finora solo un continente ha svolto lavoro missionario...,oggi le Chiese di tutti i sei Continenti svolgono attività missionaria.
Questa è stata pertanto sestuplicata.
La crisi della Missione, di cui si parla, è un fenomeno caratteristico dell’Occidente.
La Chiesa nel suo complesso è più missionaria che mai.”
Crisi della Missione?
A prima vista una parola brutta, depressiva. Nella realtà questa crisi di cui si parla è una cosa buona, perché sappiamo che le Comunità dell’occidente stanno semplicemente riscoprendo la «nuova missione».
Innanzitutto si scopre un nuovo concetto di missione. Hélder Camara definiva la Missione come un «Uscire da se stesso». Questo
è il primo passo. Curiosamente, molte volte abbiamo fatto il secondo, il terzo e molti altri passi, senza ancora aver fatto il primo.
La crisi, credo, è apparsa anche perché
si è preso coscienza di questa anomalia.
Oggi si constata nelle Chiese Occidentali
che bisogna andare non soltanto verso i “lontani” di altri paesi e continenti ma
anche verso i “lontani di casa nostra”.
Quello che preoccupa, a volte, è che,
in alcune comunità la scoperta dei lontani di casa nostra tende a far dimenticare i lontani da casa nostra. Allora la Comunità diventa missionaria fino a certo punto, e questo non è vangelo. Ma se tutta la chiesa è missionaria
e se anche noi qui, a Capo Verde, dovremmo avere un “Centro di animazione missionaria”(!), come stanno le cose da noi? Sentivo l’altro giorno, per radio, che nell’isola di S.Vicente, c’e una settimana di formazione missionaria per i giovani.Vi devo dire
che si tratta di una cosa nuova. Qui, a Santo Antão, dove ora vivo e lavoro, abbiamo
almeno
due gruppi che ogni tanto, spontaneamente, si offrono per «andare
in missione» nei villaggi dell’interno.

Credo manchi l’aspetto formativo.Anche per evitare lo sbaglio di fare il 2°passo senza fare il primo: uscire da stessi. Che non si fa,se prima non si ascolta Colui che ci invia.
Ma vediamo come è cambiato il volto
della Chiesa Capoverdiana in questi ultimi anni. Prima di tutto a livello della famiglia cappuccina. Siamo, grazie a Dio, i più numerosi a livello di congregazioni maschili. Se è vero che, oggi, dall’Italia mancano i rinforzi,
d’altra parte i locali crescono,
frutto anche
di un lungo e tante volte sofferto lavoro di quelli che sono venuti da fuori. Intanto i cappuccini portoghesi, che hanno una presenza missionaria in Timor, sfidano i cappuccini di Capo Verde ad aggregarsi a loro, una sfida
su cui i nostri superiori stanno riflettendo. Chissà, tra qualche anno…In un momento in cui
i sacerdoti diocesani stanno crescendo e ci fanno capire che, un po’ alla volta, vogliono farsi carico loro, delle parrocchie,
nuovi orizzonti missionari si aprono…

Un altro segno: in questi ultimi anni ci sono arrivati missionari e missionarie sia dall’Africa che dall’America Latina. Dall’America Latina sono venute le “Apostole della Parola” mentre dall’Africa arrivano sacerdoti e suore da Senegal, Nigeria e Angola, membri dei Missionari dello Spirito Santo. Sento dire che due sorelle francescane stanno per partire
per Boston a lavorare tra i nostri emigrati,
rinforzando così la presenza che vi hanno già
da tempo. Si dice che nessuno può considerarsi così povero da non avere nulla da condividere e che si può condividere almeno la fede.
«Tutta la Chiesa per tutto il mondo non è perciò un gemellaggio, ma una Fratellanza, segno dell’Unica Famiglia di Dio», alla quale
tutti i popoli della terra sono chiamati a farne parte.L’Ottobre missionario viene a ricordarci, ogni anno, queste verità. La missione è di
tutti e per tutti.
E investe l’uomo nella sua totalità. Ricordo le parole di Giovanni Paolo II alla periferia di Lima,in Perù «Fame di Dio,Sì! Fame di pane,No! Il desiderio, la fame e la sete di Dio vanno sempre coltivati, al primo posto. Ma proprio nel Nome di questo Dio,
deve essere debellata la fame di pane che uccide l'uomo.
E ogni altra Fame: fame di istruzione,salute,famiglia,-lavoro-perdono-amore-riconciliazione».
Per questo la missione sarà sempre un fatto di scambio e condivisione.


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