Progetti
FORMAZIONE DI FRATI E SACERDOTI

 

 


In attesa..., diamoci da fare


In attesa... la vita continua


E...cammina cammina


Dai amore ai piccoli...


E fa'bene la mamma


E' ora...avanti prepara


Il nonno tutti i giorni...


Qui si fa sul serio...


Come fratelli...

 

In attesa del Vescovo...
di Antonio Fidalgo de Barros

Sei anni fa, l’unica diocesi di Capo Verde
è stata divisa in due e ne è nata una nuova, quella di Mindelo, che copre le isole del “Sopravento”, ossia Sao Vicente, Santo Antão, Sao Nicolau, Sal e Boa Vista. Come primo vescovo della nuova diocesi Papa Benedetto
ha nominato il capoverdiano Arlindo Gomes Furtado, nato dell'isola di Santiago.
Sessantanni, Mons. Arlindo non ha avuto il tempo sufficiente per "scaldare" la sede di Mindelo, perchè nella diocesi “madre” di Santiago de Capo Verde, Mons. Paulino Livramento Evora, per limite di età,
ha dovuto rinunciare e c’era bisogno di sostituirlo. In quel momento era molto più facile, per la Santa Sede, trasferire a Praia Mons.Arlindo, piuttosto che fare un nuovo vescovo. Sembrava invece che non sarebbe stato difficile trovare un nuovo vescovo per Mindelo.
In realtà le cose sono andate per le lunghe e Mons.Arlindo continua, dopo quasi
1 anno, con l’amministrazione di Mindelo.
Si possono immaginare le varie questioni e difficoltà nella scelta del nuovo vescovo: prendere un sacerdote nell’altra diocesi
e farlo vescovo di Mindelo? Il nuovo vescovo dovrà essere sacerdote diocesano o religioso? Non si potrebbe scegliere tra i preti capoverdiani che lavorano all’estero? L’organismo competente della S.Sede sta riflettendo in questo momento,aiutato dal Nunzio Apostolico Luís Mariano Montemayor,
di nazionalità argentina.
L’ultima ipotesi pare non sia ben vista
tra il clero diocesano di Capo Verde,il quale, secondo i si dice, vedrebbe più giusta la scelta tra coloro che lavorano “in casa”.
Ma non sarebbe una novità, visto che finora, fra i 34 vescovi che ha avuto Capo Verde, l'unico "preso" nelle isole è stato Mons. Arlindo. Il quale, tra l’altro, non ha potuto realizzare totalmente i suoi sogni di Vescovo
di Mindelo, ad esempio dotare tutte le comunità parrocchiali di spazi degni
per le attività religiose e sociali, rispondere alle domande dei giovani mediante una pastorale di frontiera, che non aspetti
che i giovani vengano ma vada a cercarli
nelle scuole, negli spazi di divertimento,
oppure laddove la vita giovanile si brucia
nella droga o nell’alcool. Ci sono poi le sfide dei mass media: come evangelizzare oggi
non soltanto attraverso la radio, i giornali,
la TV, ma anche nel nuovo areopago di Internet? C’è poi la sfida della lotta contro
la povertà, un settore dove i cappuccini
si sono sempre trovati negli avamposti.
Al nuovo vescovo il compito di continuare a cercare delle risposte. In questo momento, l’unica cosa più o meno certa è la possibilità
di avere la nomina nella prossima estate,
in modo che il nuovo vescovo possa essere presente all’inizio del nuovo anno pastorale (ottobre).Ma questo è soltanto un desiderata, giacchè la Santa Sede,in queste cose,
ha per abitudine di sorprendere. Si sa poi
che se il nome dell’eletto va a finire sui giornali prima del tempo,si ricomincia daccapo e le Comunità della diocesi di Mindelo
dovranno attendere ancora a lungo.
D’altra parte, nessuna ansietà o nervosismo
si notano nelle nostre comunità, sia perché
la sede vescovile non è propriamente vacante, sia perché la nostra gente in queste cose sa vivere nell’abbondanza e nella penuria e sa aspettare.Anche in seno ai presbiteri,il clima
è di serena attesa. Si è nella disponibilità
di prendere “quello che il Signore manda”, anche se ognuno “nel corridoio” condivide
con gli altri le sue preferenze. Sono lontani
i tempi in cui un vescovo,nominato dalla Santa Sede,non ha potuto sbarcare nella capitale, Praia, perchè i canonici non lo volevano.
Del resto, la storia della diocesi
di Capo Verde è ricchissima di fatti curiosi.

Ad esempio, nel 1533, anno di creazione
della diocesi, è stato nominato il primo
vescovo, il portoghese D.Brás Neto, da Clemente VII, il Papa che ha approvato
la Costituzione dell’Ordine dei Cappuccini!.
Mons.Neto non ha mai messo piede nelle isole.
Cinque anni dopo, era ancora a Lisbona
a preparare la sua partenza (pare aspettasse il benestare dei canonici di Ribeira Grande de Santiago, allora capitale). Nel frattempo, sorella morte è venuta a prenderlo.
Che forse, già a quei tempi, qualcuno non volesse che il vescovo arrivasse da fuori?


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