Giornale Web
PAGINA APERTA

 

“Luce sul mio cammino”
Una Sola Cosa
è necessaria

Giornata Missionaria Mondiale 2011:
un’occasione da non mancare,
alla luce dell’unica Parola
che merita sempre di essere ascoltata.
C’è una piccola luce nella stanza.
La candela accesa
dice che non sono sola.
Tre icone
fanno di un’insignificante striscia di muro uno spazio-tempo altro,
uno Spazio-Tempio.
Vieni in disparte e riposati un po’, mi sento dire regolarmente. Non sono così sapiente da rispondere sempre e subito: “Sono qui!”.
Oggi, col grembiule ancora allacciato
e le mani bagnate, azzardo: “Sì, Signore.
Il tempo per i piatti la cucina e il resto sarai Tu a dilatarlo, a donarmelo, dopo…”.
E mi siedo, nell’Abbraccio invisibile.
E' sera, ma potrebbe essere il mattino.
O uno scampolo di pomeriggio.
Non è un monastero, casa mia:
la flessibilità è d’obbligo.
Ma Lui sa, e sorride.
Il “messalino” è aperto sulla pagina del
23 ottobre, Trentesima Domenica del Tempo Ordinario, Giornata Missionaria Mondiale. Tutti inviati, tutti mandati, a condividere
la Buona Notizia che ha fatto irruzione
nelle nostre vite. Amati, salvati, rinnovati… Anche se a vederci vivere tante volte non si direbbe: ancora smemorati, ciechi e timorosi, “vecchi” dentro e fuori. Nelle letture la pista, la traccia del cammino.
E'così bello, il libro dell’Esodo, il cuore radiante della prima Alleanza: questo Dio immenso che libera e sconcerta, che accompagna e istruisce
con mano e voce di Padre (ruvida ma carica
di sollecitudine) il ragazzetto incostante Israele, testa dura e testa calda, al quale somigliamo come gocce d’acqua.
Ecco che il Signore gli dice, forte e chiaro: “Non molesterai il forestiero…
non maltratterai la vedova e l’orfano…
se presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente... con te, non ti comporterai
da usuraio… Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle,
come potrebbe coprirsi dormendo?”.
Non è amabile, un Dio che parla così?
E non viene spontaneo cantargli (Salmo 17), vestendo senza fatica i panni del misero:
Ti amo, Signore mia forza, Signore
mia roccia, mia fortezza, mio liberatore…. mia rupe, in cui mi rifugio; mio scudo,
mia potente salvezza…? Ma… e quando non ho disponibilità verso l’ennesimo extracomunitario che mi chiede aiuto? E le volte che non paziento con i familiari,
col vicino un po’ asfissiante, col malato prigioniero della solitudine e dei suoi fantasmi, avido d’essere ascoltato? O quando ho fatto acquisti di cose che hanno dietro una violenza sui poveri (la rapina
delle loro materie prime, il “mantello” delle loro vite)? Quando non ho dato, con biblica larghezza, a chi è nel bisogno più di me?
Quanto è facile trovarsi dalla parte dell’oppressore, più che dell’oppresso! Allora, il salmo esultante fa arrossire. E arriva
una piccola voce, sussurrata e ferma:

ricordati quante volte sei stata soccorsa e difesa, e collabora al sollievo di un debole
che ha patito ingiustizia! Oh, essere un po’ tessalonicesi, i cari amici e fratelli ai quali San Paolo scrive per primi, che avevano accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modelli per tutti i credenti… convertiti dagli idoli, per servire
Dio solo Vivo
e Vero…
Smettessimo finalmente di farci occupare e frastornare da troppe cose,
quando
Una Sola Cosa è necessaria

(Gesù disse un giorno a una diletta amica
e discepola, a Betania, con tenerezza...)
Darti vera ospitalità, Parola, Tu che sei
il Signore,
con un ascolto libero, profondo, veramente amoroso! Accogliere
nella concretezza dei giorni e delle scelte
il “comando” la più alta delle sfide, per noi
che non sappiamo quanto siamo amati:
"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente…Amerai il tuo prossimo come te stesso".
Sapendo che, per rincarare la dose,
a proposito della folle misura d’amore,
Gesù ha aggiunto il “Comandamento Nuovo”:
Amatevi come io vi ho amato.
Che vertigine! Bellissimo allora pregare con le parole della “colletta”, che alla Santa Messa, precede le letture e che oggi dice
O Padre, che fai ogni cosa per amore
e Sei la più sicura difesa degli umili e dei poveri, Donaci un cuore libero da tutti gli idoli, per Servire Te solo e Amare i fratelli secondo lo Spirito del tuo Figlio, facendo
del Suo Comandamento Nuovo l’unica legge della vita. Detto come meglio non si può,
per l’Unico Vero Dono che dovremmo chiedere.

 


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